Il culto e gli avvenimenti |
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Incoronazione della Madonna - 3 ottobre 1948
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Queste parole tratte dall’omelia del 3 ottobre 1948 e pronunciate dall’allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Carmelo Patanè sul sagrato della chiesa Madre di Biancavilla, riassumono il Sacro Rito di benedizione e posa della corona d’oro sul capo della Madonna dell’Elemosina protettrice della città.
Dopo il secondo conflitto mondiale il Prevosto Benedetto Portal, accogliendo l’idea unanime dei fedeli, durante la novena d’agosto in onore della Madonna raccolse un chilo d’oro e ottantamila lire come gratitudine. Dopo la morte del Prevosto Portal, nel 1944, gli successe Monsignor Gaetano Messina, facendosi garante e portando a compimento l'opera del suo predecessore. Incoraggiato dal professore Enzo Maganuco, affidò il quadro al restauratore Giovanni Nicolosi, originario di San Giovanni La Punta e addetto al gabinetto di restauro di Firenze. Trasportato a Catania, all'interno del Castello Ursino, un equipèe di studiosi, iniziò a lavorare mettendo così in luce, il vero volto della Madonna. Furono cancellate anche le lettere greche e latine, che davano alla Sacra Icona autenticità e identità. Il costo fu allora di 150.000 lire. Il Capitolo Vaticano nel 1948 stabilì la data del 3 ottobre per il solenne Rito di incoronazione. Si formò per l'occasione un Comitato organizzativo con sede nell'Aula Capitolare, che preparò nei minimi particolari la cerimonia. Il 29 agosto a conclusione delle festa estiva della Madonna, il quadro venne accolto sin dall'ingresso est della città; percorrendo lungo via Vittorio Emanuele, la processione fece ingresso in Basilica, tra due ali di un popolo festante. Anche l'Amministrazione comunale del tempo, diede un notevole contributo all'evento storico legato all'Incoronazione della Madonna dell'Elemosina. Nel 1946 in Italia vennero indette le prime elezioni democratiche dopo il periodo fascista, nato nel 1924. A Biancavilla il 7 aprile vinse la Democrazia Cristiana battendo il Partito Comunista. La prima seduta consiliare si tenne il 23 dello stesso anno con l'elezione del Sindaco, il farmacista Salvatore Uccellatore. Una curiosità, nel famoso Referendum Istituzionale tra la Repubblica e la Monarchia, quest'ultima con il 52,40% vince in controtendenza al dato Nazionale. Nella seduta consiliare del 28 settembre 1948, tenutasi nella vecchia sede di via Vittorio Emanuele n.318, fu deliberato dai consiglieri comunali del periodo, l'Atto di consacrazione del popolo biancavillese al Cuore Immacolato di Maria, letto dal sindaco la sera della cerimonia.
... dal vostro materno aiuto, aspettiamo la restaurazione spirituale e materiale della nostra persona, delle nostre famiglie, del nostro Comune, della nostra Patria e del mondo intero. Così sia.
Incoronazione del Bambino Gesù - 27 agosto 1961
Reincoronazione della Madonna e del Bambino Gesù - 26 agosto 1979
Con queste parole padre Giosuè Calciura, Prevosto della Basilica Collegiata Santa Maria dell’Elemosina di Biancavilla invitava i fedeli alla solenne concelebrazione Eucaristica che si svolse il 26 agosto del 1979 sul sagrato della chiesa del SS. Rosario di piazza con la partecipazione del popolo raccolto in preghiera attorno alla propria Madre dopo quel furto che sottrasse il frutto di tanti ed enormi sacrifici. Ma ricostruiamo i fatti che portarono a quella Celebrazione. La notte tra il venerdi 17 e il sabato 18 febbraio del 1978, ignoti si introdussero all’interno della Matrice rubando preziosi Sacri, arredi del sedicesimo e diciottesimo secolo, un ostensorio d’argento massiccio, di 60 centimetri e monili e ancora, la corona d’oro della Madonna frutto delle offerte dei fedeli e di tanti madri che nei due conflitti bellici che avendo perduto i loro cari, offrirono il loro poco oro che avevano, per permettere dopo la fusione la realizzazione di questo gioiello. Era il 1948, successivamente nel 1961 una seconda corona rubata anch’essa quella notte, più piccola però venne ricostruita e posata sul capo del Bambin Gesù. Va detto però che, all’inizio, era il 1850, c’era una riza in argento lavorata a sbalzo per proteggere l’immagine dall’usura del tempo. Per la cronaca la mattina seguente al furto che vi abbiamo raccontato, padre Calaciura appresa la notizia si affidò a Dio e distrutto dal dolore pregò la Vergine affinché lo aiutasse a trovare le gioie rubate. Venne effettuata la denuncia ai carabinieri, seguirono delle indagini minuziose, che però non ebbero buon fine. I fedeli, allora durante il mese di maggio del 1978 accolsoero l’appello del Prevosto Calaciura raccogliendo così offerte in denaro e preziosi per ridare alla Madre dell’Elemosina ciò che la razzia di quei gioielli aveva tolto alla vista dei fedeli. Anche il Prevosto Calaciura si tolse la sua collana d’oro, dono della madre scomparsa, donandola alla Madonna, di quello che aveva di più prezioso al momento. Fu contattato un maestro cesellatore veneziano, l maestro Franco Mazzucco che incise una nuova corazza avvalendosi delle vecchie immagini della Madonna e dei preziosi che lo stesso Prevosto Calaciura portò a Venezia, con non poche difficoltà anche logistiche.. Più volte, infatti, dovette sfidare le autorità aereoportuali che non si sapevano spiegare tutta quella quantità di gioie. Nel giro di un anno il maestro Mazzucco realizzò il capolavoro che a distanza di anni oggi ammiriamo, mentre con le offerte avanzate furono realizzate un ostensorio che ancora oggi possiamo ammirare durante le adorazioni Eucaristiche delle Sacre Quarantore in Basilica, e varie oggetti religiosi come il calice in oro finemente lavorato dove alla cui base vi è riprodotto il quadro della Madonna del’Elemosina durante l’atto di incoronazione del 1948 alla base. E finalmente l’annuncio ufficiale che tutti attendevano, con la cerimonia di re incoronazione l’ultima domenica d’agosto, per l’esattezza il 26 agosto del 1979. In un caldo pomeriggio d’estate il quadro posto su di un fercolo minore, della Matrice in corteo fu portato, con testa il clero, in processione lungo una via Vittorio Emanuele adornata con drappi e luci fino al palco posto sul sagrato della chiesa del SS. Rosario. La concelebrazione Eucaristica presieduta dall’allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Domenico Picchinenna, vide anche la partecipazione dei vescovi provenienti dalle diocesi siciliane. Durante il Rito furono apposte le due corone d’oro con viva commozione del Prevosto Calaciura assistente al momento religioso e di tutta la comunità biancavillese raccolta in preghiera in piazza Roma e lungo via Vittorio Emanuele, per l’appunto, alla presenza di tutte le autorità civili e militari. A conclusione della Santa Messa il quadro di Maria fu portato in processione per le vie del centro storico tra il suo popolo. A ricordo dell’avvenimento all’interno della Basilica Collegiata fu posta una lapide marmorea sul lato sinistro dell’altare del Santissimo Sacramento.
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