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La storia di San Zenone ha inizio nel II secolo dopo Cristo, a circa 40 chilometri a nord del mar Morto e più precisamente a Filadelfia d’Arabia, l’attuale Amman, capitale della Giordania, un tempo sotto il dominio dell’impero romano e bizantino conquistata dal re egiziano Tolomeo II Filadelfo, da cui il nome Philadelphia. Secondo gli “Acta Martyrum”, genere letterario che spesso tratta narrazioni leggendarie sul periodo dei primi secoli dell’età cristiana, ma che pur sempre sono carichi di preziosi documenti storici di vita. Zenone in questa terra sperduta ebbe i natali di nobile famiglia pagana, fece parte della milizia divenendo soldato e conseguendo alti gradi. Intanto di sua iniziativa volle liberare tutti i suoi servi, solo il giovane servo Zena, non volle lasciare la casa del suo padrone rimanendogli fedele fino al martirio. in quel periodo l’impero romano era sotto il dominio dell’imperatore Diocleziano; generale era Massimiano il quale facendo visita in Arabia, ordinò a tutti i suoi sudditi di adorare gli dei pagani. Zenone si rifiutò gli ordini impartiti dal generale, invitandolo piuttosto a onorare e lodare il vero e unico Dio.
Massimiano indignato e irritato rimproverò il prefetto dell’impero della città, Massimo, e fece spogliare delle insegne militari Zenone e lo sottopose ad atroci tormenti. non contento lo rinchiuse addirittura in prigione in compagnia successivamente del suo servo Zena. Dopo diversi giorni furono visitati dal prefetto militare Bogo, il quale cercava di convincerli ad onorare gli dei pagani, ma tutto risultò vano; allora li fece sospendere ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano percorsi con verghe. Zenone e Zena offrirono tutti questi supplizi e i loro corpi ai carnefici nel nome di Cristo, fin quando Massimiano li fece decapitare il 23 giugno del 304, nel pontificato di San Marcellino. I loro corpi furono raccolti e nascosti da alcune vergini e, cessata la persecuzione, trasportati nella loro patria per essere sepolti in un luogo più degno; durante il trasporto molti fatti meravigliosi accaddero facendo propagare in tutto l’oriente bizantino il culto verso i santi Martiri.
 
 
 
 
 

 

 

 

 

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