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San Placido
La vita PDF Stampa E-mail

Il 5 ottobre del 541 moriva San Placido, Patrono di Biancavilla dal 23 settembre 1709 su decreto di Monsignor Andrea Riggio, Vescovo di Catania. In seguito al ritrovamento a Messina nel 1588 delle Reliquie di San Placido e la fama di miracoli, nel 1602 a Biancavilla, venne autenticata una Reliquia del Santo e consegnata una pergamena da parte del Vescovo di Catania, Giovanni Domenico Rebiba e dell'Abate di San Nicolò l'Arena, don Romano, ai Giurati di Biancavilla, in seguito al verbale della visita pastorale del delegato vescovile. Placido nasceva nel 515 a Roma e all'età di 7 anni il padre Tertullo lo affidò sotto la guida spirituale di San Benedetto, in un periodo storico pieno di alterne vicissitudini. Il piccolo Placido si trasferisce così a Subiaco e in seguito a Montecassino, dove cresceva e si istruiva sotto la regola benedettina. Tertullo riconoscente dell'educazione del figlio, dona all'Abate Benedetto alcuni possedimenti in Sicilia. Per volere dell'Abate, Placido va in Sicilia, per governare e mettere ordine nelle proprietà e fonda a Messina un monastero dedicato a San Giovanni Battista. Qui oltre alle attività spirituali e fisiche, il monastero era sede di ricovero per i viandanti, assistenza per i poveri e fonte di lavoro per i contadini e gli artigiani del luogo. In seguito alla fama delle attività, si trasferiscono anche i fratelli dell’Abate Placido; ma il 5 ottobre del 541, una banda di sanguinari barbari predoni, giungono con le loro navi via mare e saccheggiarono e compiono stragi. Secondo la tradizione, Mamuca, capo dei predoni, incatenò Placido e suoi fratelli Eutichio, Vittorino e la sorella Flavia perchè non rinnegarono la loro fede in Cristo. Il feroce Mamuca irato fa tagliare e strappare la lingua a Placido e gli decapita la testa, e uccide i suoi fratelli e altri 30 monaci. ma durante una tempesta in mare le navi furono distrutti dalle onde. A Messina, dopo lavori di ristrutturazione della chiesa del priorato vengono rinvenuti il 4 agosto 1588 i corpi dei Santi Martiri disposti come descritto dalle cronache del confratello Gordiano, primo biografo di San Placido. attualmente le sue spoglie mortali si trovano nella chiesa "San Giovanni di Malta".

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La festa patronale PDF Stampa E-mail
L'identità di un paese, oltre che per l'economia, per la morfologia del terreno, per l'habitat, passa anche dal Santo che la gente venera e sceglie come patrono che prega a salvaguardia dalle avversità della vita. Biancavilla nel corso del suo mezzo millennio di storia si è sempre affidata sotto il manto della Vergine dell'Elemosina, mentre ha scelto come patrono dapprima San Zenone e nel XVIII secolo, e più precisamente il 23 settembre 1709, San Placido.
La festa un tempo iniziava il 1°ottobre con la fiera del bestiame, mentre in Chiesa Madre il triduo di preparazione dava inizio alle celebrazioni, culminando il 5 ottobre nella ricorrenza del giorno del martirio del Santo e Compagni, con la Messa solenne. Oggi la festa ha subito dei cambiamenti, mantenendo inalterato di fatto i colori, i sapori di una festa d’inizio autunno nella splendida cornice del centro storico biancavillese. Il primo ottobre dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Idria sino in Basilica la processione delle Reliquie dei Santi Patroni Placido e Zenone e l’offerta ai Santi Patroni e l’omaggio floreale.
A mezzogiorno, il festoso scampanio dei sacri bronzi, il lancio delle mongolfiere dalle forme più strane, e l'uscita del fercolo con il simulacro e le Reliquie. San Placido abbraccia la città in una cornice di striscie colorate e fuochi d'artificio; a precedere il corteo religioso la Confraternita del Santissimo Sacramento e dal 2006 l’Associazione dei fedeli del Circolo di San Placido, il Capitolo della Collegiata e il Clero locale, infine le autorità civili e militari, mentre la banda cittadina intona marce allegre. La processione si snoda lungo via Vittorio Emauele, via Umberto fino a piazza Annunziata. Da via Scutari fa ingresso su via Vittorio Emanuele fino un tempo alla residenza estiva del Marchese delle Favare, attuale Centro Polivalente del Comune. Dopo più di un'ora, il rientro in Basilica e in serata spazio allo spettacolo musicale in piazza Roma per le manifestazioni collaterali a quelle religiose.
Il giorno successivo 6 ottobre la processione serale percorre l'antico "Giro dei Santi" sotto la cornice delle luminarie per far rientro in serata con uno spettacolo piromusicale atteso da una miriade di fedeli assiepati in piazza Roma e Collegiata e lungo via Vittorio Emanuele. A mezzanotte i fuochi pirotecnici da piazza don Bosco concludono ogni anno i festeggiamenti di San Placido. La città di Biancavilla, onora così il suo Santo Patrono, tributando nei secoli il suo affetto. Vogliamo adesso raccontare un fatto realmente accaduto del secolo scorso. A Biancavilla, una signora ebbe un figlio, a cui diede nome Placido. il piccolo purtroppo non cresceva, e aveva problemi di salute tali, che il dottore del tempo aveva diagnosticato pochi mesi di vita. La madre preoccupata di perdere il proprio figlio, durante la processione di San Placido, mossa a pietà si rivolge al Santo affinchè possa far guarire il figlio. nel giro di pochi giorni il miracolo, il piccolo Placido guarì da quella malattia con enorme stupore della donna e del dottore che dava per spacciato il bambino. Da quell'anno il signor Placido partecipò alla processione del Santo tutti gli anni fino a che le forze glielo consentirono. Diverse nel corso dei secoli le raffigurazioni del Santo custodite nell’archivio della Basilica.

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- Lettera del Prevosto e programma celebrazioni patronali 2012

- Lettera del Prevosto e programma celebrazioni patronali 2013 

- Lettera del Prevosto e programma celebrazioni patronali 2014

- Programma celebrazioni giubilari patronali 2015

Guarda il video della processione del 5 ottobre 2013 

Guarda la video notizia della processione del 5 ottobre 2015 

Guarda la video notizia dell'arrivo dell'urna Reliquiaria del corpo di San Placido del 6 ottobre 2015

 

Guarda la video notizia della processione del 6 ottobre 2015

Guarda la video notizia della processione del 5 ottobre 2016

Guarda la video notizia della processione del 6 ottobre 2016

Guarda la video notizia della processione del 5 ottobre 2017

Guarda la video notizia della processione del 6 ottobre 2017

Guarda la video notizia della processione annullata causa pioggia del 5 ottobre 2018

Guarda la video notizia della processione annullata causa terremoto del 6 ottobre 2018

Guarda la video notizia della processione del 5 ottobre 2019

Guarda la video notizia della processione del 6 ottobre 2019

Guarda la video notizia della processione annullata a causa la pandemia del 5 ottobre 2020

Guarda la video notizia Santa Messa di ringraziamento ai Santi Patroni del 11 ottobre 2020

 
 
L'iconografia PDF Stampa E-mail

Le raffigurazioni artistiche tributate a San Placido, nel corso della storia della città di Biancavilla, sono senza dubbio l’espressione e la rappresentazione della testimonianza d’amore nei confronti del Santo benedettino, nei secoli sino ai nostri giorni. Iniziamo il nostro percorso storico-artistico all’interno della Basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina” cuore della cristianità biancavillese. Nella navata di sinistra è possibile ammirare una cappella interamente affrescata da Giuseppe Tamo da Brescia dove l’artista nel XVIII secolo sulla lunetta d’ingresso ha voluto collocare il martirio di San Placido avvenuto secondo la tradizione a Messina. Nella volta la splendida apoteosi di San Placido e compagni martiri con l’incoronazione della Vergine Maria. Da notare le tre figure della Santissima Trinità (Dio Padre, il Cristo con la Croce e lo Spirito Santo sottoforma di colomba). Sempre opera di Tamo da Brescia nella cimasa dell’altare l’affresco di San Placido tra due angeli che recano rispettivamente la mitra e il pastorale. Mentre il Santo reca in mano la lingua estirpata durante il martirio. Opera del sacerdote biancavillese Placido Portal a cavallo tra seicento e settecento è il simulacro ligneo di San Placido dipinto adornato con pastorale, libro e palma in argento sbalzato e cesellato. Compresa la base misura un metro e 90 per 71 centimetri, posto durante l’anno all’interno di una nicchia dell’altare centrale della cappella. Di bottega siciliana è attribuito a San Placido un bassorilievo marmoreo variopinto del XVIII secolo posto in un altare di destra. Spostiamoci adesso nella chiesa Santa Maria della Mercede, dove lo stesso Giuseppe Tamo in un affresco volle ritrarre i santi Placido e Zenone martiri in un particolare della volta all’ingresso di destra. Un ulteriore affresco ormai cancellato dal tempo si trovava nella lunetta sopra il portone d’entrata del convento del chiostro dei frati minori, tra la Madonna dell’Elemosina e San Zenone. Nel 1909 l’artista Salvatore Grimaldi scolpiva una statua di San Placido in pietra calcarea alto un metro e 80 centimetri nel prospetto principale della Basilica Collegiata. Di bottega siciliana, della fine del XVII secolo, inoltre, lo strumento della pace, ovvero l’immagine in argento che nelle occasioni solenni veniva offerta al bacio dei fedeli. Sulla lamina è inciso il nome di “D. Pietro Matia Pugliesi” committente del manufatto; si nota una figura di donna reggente un ostensorio Eucaristico e con ai lati i Santi Zenone (con abiti principeschi con la spada posata ai suoi piedi) e, a braccia conserte, Placido in abito benedettino. In occasione del grande giubileo del 2000 furono inaugurate dall’allora Arcivescovo di Catania monsignor Luigi Bommarito, le porte laterali della chiesa Madre dove venne posto in uno dei pannelli in bronzo l’emblema del Santo accanto a quello di San Zenone. Edicola votiva dedicata al Santo fino al secolo scorso era solo quella che attualmente sussiste nel palazzo Bruno di via Vittorio Emanuele all’altezza del civico 250, posta sul lato sinistro mentre al centro si può notare l’icona di Santa Maria dell’Elemosina opera di un anonimo in olio su zinco. L’11 aprile 2010 a conclusione dei festeggiamenti del terzo centenario del patrocinio (1709-2009) venne svelata e benedetta un’edicola votiva, dedicata a San Placido. La cerimonia al termine della celebrazione Eucaristica serale, officiata dal Prevosto della Collegiata padre Agrippino Salerno. L’opera, in pietra lavica ceramicata, originariamente ideata e disegnata dai biancavillesi Antonio Alessandro e Giuseppina Zappalà venne realizzata poi in un laboratorio d’arte di Paternò. Posto sul prospetto esterno della chiesa Madre che insiste su piazza Roma raffigura San Placido con sullo sfondo l’abitato e scorci di Biancavilla, un albero d’ulivo, fichi d’india e l’Etna innevato con il classico pennacchio e un rivolo di lava. L’altarino che la accoglie è stato realizzato grazie ad offerte di cittadini ed operatori economici locali. Ai piedi dell’edicola è stata posta un epigrafe che recita “ad perpetuam rei memoriam”: “a perenne ricordo dell’avvenimento” per l’appunto per le generazioni future. Per quanto riguarda la toponomastica a Biancavilla esiste una via dedicata a san Placido (l’antica via Seminario) dove si trovano l’opera Cenacolo “Cristo Re”, il monastero “Santa Chiara”, il piccolo seminario Arcivescovile “Sacro Cuore” fino a giungere alla vecchia sede del presidio ospedaliero “Maria Addolorata”. San Placido, un Santo che a distanza di secoli, ancor oggi resta un valido esempio da invocare quale intermediario tra gli uomini e Dio.

 

 

 


 

 

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