28 Nov 2022 |
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"Giovannino Bosco, il povero contadino dei Becchi, dopo 200 anni riesce ancora a chiamare a se una grandiosa e festante moltitudine di gente, in particolare bambini e giovani; e se riesce a farlo così bene a Biancavilla, figuriamoci nel Mondo!". Sono state queste le parole conclusive della festa in onore a San Giovanni Bosco pronunciate da Suor Maria Vella FMA, direttrice dell'istituto biancavillese, e da Giuseppe Sant'Elena, collaboratore dell'istituto salesiano.
Quella del 2016 a Biancavilla è stata una festa che rimarrà impressa, in primis per il contesto giubilare che si sta vivendo nella nostra città mariana.
La famiglia salesiana ha annunciato che compirà il proprio pellegrinaggio in santuario, ai piedi della Vergine dell'Elemosina il 24 maggio, nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice, ma proprio nei giorni della festa del santo fondatore si è voluto dare un segno particolare: tutti i gruppi salesiani, ex-allieve, cooperatori, scolari, maestre, famiglie, giovani e suore, a turno, hanno varcato la soglia del santuario a seguito della "croce giubilare", ormai simbolo dei pellegrinaggi a Bianvavilla nell'anno santo, acquisendo l'indulgenza plenaria. A presiedere le celebrazioni eucaristiche sono stati Don Calogero Montanti SdB, vicario dell'ispettoria sicula "San Paolo" dei salesiani, e don Paolo Cicala; a loro è stata donata una riproduzione della Madonna dell'Elemosina, a significare un legame nel tempo,fisico e spirituale, con la cittadina etnea.
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