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Le comunità religiose
Compagnia di Sant'Orsola, Figlie di Sant'Angela Merici - Orsoline PDF Stampa E-mail

La storia

Nel 1933, Anno Santo della Redenzione indetto da papa Pio XI, un gruppo di giovani donne di Azione Cattolica di Biancavilla fondarono la Compagnia di Sant’Orsola dedicata a “Santa Caterina d’Alessandria”, nome legato alla Santa a cui era intitolata la prima chiesa della città edificata dai padri fondatori albanesi. Fu il Rettore del Piccolo Seminario Arcivescovile “Sacro Cuore”, il canonico Placido Caselli a suscitare nel cuore di alcune giovani donne l'interesse ad istituire il 25 novembre dello stesso anno, le Orsoline. Istituzione della Compagnia che avvenne anche a seguito di un incontro tra padre Caselli e l'assistente diocesano della Compagnia catanese di Sant’Orsola, monsignor Giuseppe Scalia. Da notare che quest'ultimo fu per diversi anni anche confessore della Venerabile Lucia Mangano e amico del padre passionista il Venerabile Generoso Fontanarosa. Angela Paratore, Anna Finocchiaro, Maria Grazia Randazzo, Maria Galizia, Francesca Uccellatore, Annetta Petralia e Alfina Cannella, questi i nomi delle prime fondatrici. Annetta Petralia fu la prima responsabile del gruppo, che si riuniva nella chiesa “Gesù e Maria” o nell'abitazione di qualche consorella, mentre il canonico Placido Caselli fu la loro guida spirituale sino alla sua morte avvenuta nel 1948. Dopo Monsignor Scalia, si avvicendarono diversi assistenti spirituali diocesani: Mons. Carlo Vota, la baronessa Carmela Stella, Domenica Alfino, Maria Di Paola, Angela Patti, Maria Leanza, Anna Zappalà e Maria Pia Zappalà. 

A Biancavilla alla guida al Can. Caselli gli successe il direttore spirituale del Seminario Maggiore di Catania, il biancavillese Monsignor Gaetano Messina. In via Fisichella diedero vita ad un laboratorio di maglieria nell'abitazione della signora Pietrina Stissi; laboratorio che però divenne presto troppo stretto per il loro operato. Si trasferirono così in un’antica abitazione nelle adiacenze del teatro comunale “La Fenice” in via Giuseppe Verdi, precedentemente acquistata e restaurata nel 1953 dal Prevosto della Collegiata , Monsignor Gaetano Messina. La nuova casa di preghiera venne chiamata “Casa del Fanciullo” ed ospitava oltre che il laboratorio una sezione di scuola materna. In seguito anche la Casa del Fanciullo divenne troppo stretta, poiché le attività delle orsoline erano in costante crescita. Si trasferirono poi in un nuovo istituto moderno nel quartiere “Badia” nel territorio della parrocchia Annunziata; edificio affidato in comodato d'uso dai sacerdoti Monsignor Giosuè Chisari e don Placido Brancato. La nuova sede venne inaugurata il 22 marzo 1971, alla presenza dell’allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Guido Luigi Bentivoglio e delle autorità religiose locali, civili e militari. Numerosi i bambini e i giovani che si formarono attraverso il susseguirsi di iniziative ludico-didattiche. Le attività continuarono fino al 1999, quando nello spirito delle Missioni Popolari in preparazione al Grande Giubileo del 2000, l’Arcivescovo Metropolita di Catania, Monsignor Luigi Bommarito, inaugurò una nuova sede in via Sant’Antonio, al termine di una concelebrazione Eucaristica nella Basilica "Santa Maria dell'Elemosina" il 24 novembre del 1999. Nel 2007 all'interno della Casa è sorta un'Associazione dedicata a "Sant'Angela Merici" formata da donne simpatizzanti degli ideali mericiani. Il 25 novembre 2008 nel ricordo del 75° anniversario di fondazione, si sono radunate le sedici consorelle, con a capo la responsabile Anna Marcellino, in Basilica per una concelebrazione Eucaristica presieduta dal prevosto della Collegiata, canonico Agrippino Salerno alla presenza del canonico Salvatore Novello e dal loro vice-assistente don Alessandro Ronsisvalle di Paternò. Nel corso di questi decenni sono 26 le Figlie di Sant’Angela Merici che hanno consacrato la loro vita a Dio al servizio del prossimo, questi i loro nomi dal 1933.

Angela Paratore

Maria Galizia

Anna Finocchiaro

Annetta Petralia (Responsabile 1933-1968)

Maria Grazia Randazzo                                                                                                                                           

Francesca Uccellatore

Alfina Cannella

Giuseppina Baratta

Angelina Rapisarda 

Maria Ventura

Angela Santangelo

Vincenzina Milazzo                                                                                                                                                      

Anna Reitano (Responsabile 2001-2007)

Teresa Cunsolo

Maria Grazia Di Fazio

Anna Marcellino (Responsabile 1968-2001/2007-2018)

Carmelina Castro

Maria Petralia

Maria Curlo

Vincenza Spitaleri

Giuseppa Pastanella

Casa Sant'Angela  

Attualmente Casa Sant'Angela è la sede delle Orsoline, che con il loro zelo e preghiera nel corso dell’anno operano al servizio delle comunità parrocchiali del territorio. 

L'interno - la Cappella

È presente al suo interno una Cappella con un quadro raffigurante Sant'Angela Merici, copia telata di quella custodita nell'Istituto a San Giovanni La Punta, nel momento della visione delle vergini che scendono una scala. Ampiiata sul finire del 2014 è stata benedetta il 25 gennaio 2015 da don Alessandro Ronsisvalle, assistente ecclesiastico diocesano della Compagnia di Sant'Orsola.

Le attività  

Durante l’anno molto sentita dalla comunità è la festa di Sant’Angela Merici il 27 gennaio preceduto da un triduo di preparazione e la venerazione della Reliquia della Santa fondatrice bresciana; inoltre viene compiuto un pellegrinaggio ogni anno il 10 novembre a San Giovanni La Punta nel ricordo della Serva di Dio, la Venerabile Lucia Mangano nell’anniversario della sua morte.

 guarda il video della loro storia

COMPAGNIA DI SANT'ORSOLA - FIGLIE DI "Sant'Angela Merici"

CASA SANT'ANGELA

via Sant'Antonio, 10 - Biancavilla

telefono 095/982719

 

Responsabile: Carmelina Scandura (nominata il 23 settembre 2019)

  • Venera Bottino
  • Carmelina Neri
  • Alfina La Villa
  • Maria Leonardi

 

                                                                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: martedi 24 gennaio 2023

 

 

INCONTRI SETTIMANALI:

Associazione "Sant'Angela Merici"    martedi ore 16:30 - incontri quindicinali

 
Casa del fanciullo Francesca Messina - Figlie di Maria Ausiliatrice PDF Stampa E-mail

La storia

La Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Biancavilla fu fondata il 2 febbraio 1902 su proposta dell’Arcivescovo di Catania, il Cardinale Giuseppe Francica Nava e dietro l’insistenza della signorina Rosaria Cuscunà, maestra elementare della città, la quale in seguito divenne Figlia di Maria Ausiliatrice. Era allora Ispettrice delle Case della Sicilia, Madre Maddalena Caterina Morano, oggi Beata. Dopo diverse sedi, via Sanagà, via Spampinato e l’ex collegio di Maria alla Badia, nel 1908 le suore si trasferirono definitivamente nella Casa del Fanciullo di via Mongibello per dirigere un orfanotrofio grazie alla benefattrice Francesca Messina (13 febbraio 1838 – 2 aprile 1907) vedova del notaio Vincenzo Maglia (12 aprile 1830 – 1 settembre 1887) dove attualmente le Figlie di Maria Ausiliatrice svolgono le loro attività. L’orfanotrofio fu eretto come ente morale con Regio Decreto del 27 febbraio 1910, un tempo ospitava le orfanelle che venivano accudite dalle suore, crescendo con sani principi cristiani salesiani e imparando l’arte del ricamo e del cucito, nell’ideale di santità di Madre Mazzarello, oggi Santa. La Casa nel tempo subì varie trasformazioni con la costruzione di un nuovo asilo nel luogo dove un tempo erano case tenute in affitto, nonché varie aule per la scuola elementare privata. Ben presto si diede inizio alla scuola materna che venne autorizzata nel 1930 dall’Ispettoria salesiana di Catania, intanto la popolazione scolastica cresceva ed ebbe l’apprezzamento per il lavoro di educazione svolto dalla comunità delle suore, nasce così l’istituto “Maria Ausiliatrice”. Purtroppo si ebbe un periodo di crisi nel periodo postbellico a causa dell’inadeguatezza e dell’insufficienza dei locali, ma l’istituto continuò a svolgere l’attività didattica e di educazione rivolta ai fanciulli e ai giovani, secondo le direttive di San Giovanni Bosco e di Santa Domenica Mazzarello. La benefattrice Francesca Messina oltre i locali di via Mongibello, possedeva un terreno a sud della città, attualmente in via Filippo Turati, dove dal 2021 sorge l’asilo nido comunale “San Domenico Savio” e un vasto appezzamento di castagneto in contrada Argentieri e Montalto nei vigneti a nord dell’abitato dove un tempo le educanti e le suore trascorrevano il periodo estivo. All'interno dell'istituto è presente una Cappella con il simulacro di Maria Ausiliatrice posto in una nicchia sull'Altare maggiore nell'area presbiterale, inaugurata il 5 dicembre 1954, a conclusione dell’Anno Mariano per un costo superiore a 20.000 mila lire. Nelle pareti sono presenti gli ovali di San Giovanni Bosco a sinistra e Santa Maria Domenica Mazzarello a destra; mentre sulla parete di sinistra quelli del Sacratissimo Cuore di Gesù, San Giuseppe con il Bambin Gesù e Sant'Agnese vergine e martire. L’istituto attualmente ospita sei suore, di cui due di Biancavilla, mentre collabora alle varie iniziative il gruppo delle ex allieve, nato nel 1906 e che ha ripreso le attività dagli anni ’80, scegliendo l’insegnante Clara Zappalà come Presidente dal 1993 al 1998. In seguito a causa di una malattia e la sua prematura scomparsa è stata eletta Santina Polizzi dal 1998, carica che detiene ancora. Tra le associate ricordiamo Rosaria Vitale, Teresa Furnari, Giuseppa Licari, Francesca Distefano, Melina Lavenia, Biagina Garufi, Silvestra Cantarella. Numerosi i benefattori della Casa del Fanciullo “Francesca Messina” che nel corso di questi decenni hanno contribuito alla crescita materiale e spirituale, culminando con la nascita nel 1947 del centro dei salesiani cooperatori di Biancavilla. Dopo la festa annuale di S. Giovanni Bosco, il 9 febbraio 1992 è stata inaugurata, alla presenza dell'Arcivescovo Metropolita di Catania, Monsignor Luigi Bommarito, un gruppo statuario in marmo bianco, opera della ditta “Rebecchi Marmi” di Pietrasanta (Lucca) raffigurante il Santo e alcuni giovani adolescenti dell'oratorio, come San Domenico Savio, posto nell'omonima piazza. Nello stesso anno, il 24 maggio, si tenne la prima processione con il simulacro di Maria Ausiliatrice, concesso dal Prevosto Carmelo Maglia e custodito nella chiesa “Anime del Purgatorio”, mentre la prima festa in onore della Madonna risale al 24 maggio 1903. Le celebrazioni in onore del centenario di fondazione della Casa del fanciullo nel 2002 si svolse l'inaugurazione di un'edicola votiva posta sulla facciata dell'Istituto in onore di Maria Ausiliatrice a perenne memoria e la visita di suor Aurelia Rossi, Madre Ispettrice della Sicilia. Il 23 maggio del 2012, vigilia della festa di Maria Ausiliatrice, in occasione del 110° anniversario di fondazione, al termine della S. Messa il parroco Agrippino Salerno, in processione dalla Basilica sino alla Cappella dell’istituto sono state portate le corone e lo scettro settecentesche, in argento massiccio bagnate nell'oro, per essere ricollocate nel simulacro di Maria Ausiliatrice. I "preziosi" sono stati restaurati, grazie ad un finanziamento di una devota della Madonna, da parte di una ditta di oreficeria di Palermo. Il 28 gennaio 2013 nel salone è stato svelato e benedetto dal Prevosto Agrippino Salerno, il nuovo gruppo statuario dei Santi Giovanni Bosco e Domenico Savio, successivamente è stato portato a spalla sino in Basilica e intronizzato sull'Altare maggiore mediante un'argano. L'opera è in vetro resina ed è alta un metro e settanta centimetri, realizzata dal maestro d'arte Vincernzo Valastro di Adrano. Il 31 gennaio al termine della S. Messa è stato portato in processione tra le piazze Roma e Collegiata sino all'istituto nell'esultanza dei fedeli e della famiglia salesiana. Il primo novembre è giunta in Sicilia l’Urna contenente le Reliquie di San Giovanni Bosco facendo tappa nelle case salesiane dell’isola e visitando le città dove hanno sede i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, in preparazione al bicentenario della nascita del Santo nell’agosto 2015. Mercoledi 13 novembre 2013 la comunità di Biancavilla accolse l’urna all’ingresso est dell’abitato, a seguire si è snodata una processione lungo via Vittorio Emanuele con soste, coreografie e animazione coinvolgenti sulla vita e le opere del Santo dei giovani sino in Chiesa Madre. Il giorno dopo all’alba l’Ispettore dei salesiani di Sicilia, don Gianni Mazzali ha presieduto una concelebrazione alla presenza del clero locale. Nel corso della giornata protagonisti sono stati gli alunni delle scuole cittadine e in tarda mattinata si svolta la cerimonia di congedo dai fedeli. Il 24 maggio 2014 per la prima volta il simulacro di Maria Ausiliatrice viene portato a spalla lungo le vie dei quartieri periferici e non più per le vie principali, per ottemperare alla volontà di papa Francesco di privilegiare le periferie. Durante il percorso sono state compiute delle soste di preghiera e di raccoglimento animate dalla famiglia salesiana con la capo la direttrice Suor Maria Vella. Nell'ambito delle celebrazioni del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco (1815-2015) nell'annuale festa del Santo a causa della pioggia è stata annullata la processione del gruppo statuario il 31 gennaio; mentre l'8 febbraio 2015 al termine della S. Messa don Giuseppe Ruta OSB, ispettore dei salesiani di Sicilia ha svelato e benedetto una lapide commemorativa, posta sulla facciata dell'istituto, in ricordo del passaggio dell'urna Reliquiaria di San Giovanni Bosco a Biancavilla. Il 15 febbraio 2019 si ebbe la visita alla comunità di Biancavilla del Rettore emerito dei Salesiani don Pascual Chávez Villanueva che ha incontrato le realtà cittadine offrendo una riflessione sul tema “La santità anche per te” e sull’esortazione Apostolica di papa Francesco “Gaudete et exsultate”. Un’ulteriore visita il Rettore emerito la compie nel programma della festa estiva in onore della Madonna dell’Elemosina con una Santa Messa il 28 e 30 agosto 2020. Negli ultimi anni sono state diverse le vocazioni sia maschili che femminili che hanno deciso di intraprendere la strada per diventare sacerdoti salesiani, suore di Maria Ausiliatrice e salesiani cooperatori. Nel marzo 2020 a causa della pandemia le attività rallentano, ma arrestano lo spirito salesiano anche se vengono abolite momentaneamente le processioni di San Giovanni Bosco e di Maria Ausiliatrice.

 

L'interno - la Cappella

All'interno dell'Istituto è presente anche una Cappella con il simulacro di Maria Ausiliatrice posto in una nicchia, sull'Altare maggiore, nell'area presbiterale. Nelle pareti sono presenti gli ovali di San Giovanni Bosco a sinistra  e Santa Maria Domenica Mazzarello a destra; mentre sulla parete di sinistra quelli del Sacratissimo Cuore di Gesù, San Giuseppe con il Bambin Gesù e Sant'Agnese vergine e martire.  

Le attività

Le suore salesiane di Biancavilla oltre i locali di via Mongibello, possiedono un vasto territorio in via Filippo Turati a sud della città dove è presente l'asilo nido comunale "San Domenico Savio" e una residenza estiva un tempo utilizzata per incontri e grest in contrada Argentieri nei vigneti a nord dell’abitato con ampi saloni, stanze e un ampio spiazzo. La Casa ospita 5 suore, di cui due di Biancavilla, mentre collaborano alle varie attività il gruppo delle ex allieve, nato dal 1925, i cooperatori salesiani nati nel 1947 mentre, in epoca recente, nel 1995 gli animatori dell'oratorio cimentandosi nell'esperienza del teatro dialettale prima attualmente si cimentano nell'avventura del musical. Nasce il gruppo dei DB Friends Compagnia Novaluna formata da ragazzi di ambo i sessi. Nel corso degli anni ha messo in scena numerosi spettacoli coinvolgendo circa 300 ragazzi. La Casa ospita al suo interno una classe della scuola dell'infanzia e della primaria sino all'anno scolastico 2022/2023.

 guarda il video della loro storia

 

CASA DEL FANCIULLO "Francesca Messina" - FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
 
via Mongibello, 22 - Biancavilla

telefono 095/981824 - email Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Suor Biagina Calanni Billa (direttrice FMA Biancavilla)

Sr Carmela Fisichella

Sr Vitina Mammano

Sr Giuseppina Castro

Sr Salvatrice Bellitto

 

 

31 gennaio 2024 (foto: Giuseppe Sant'Elena)

 

SALESIANI COOPERATORI  

In seguito alle elezioni del maggio 2022 il Centro Locale si è così espresso:

Coordinatore: Carmela Tomasello

Segretaria: Daniele Bellocchi

Tesoriere-economa: Rosanna Greco

Formazione degli aspiranti: Sara Franco

Consulta giovanile: Majra Galizia

 

SALESIANE EX ALLIEVE

Responsabile: Santina Polizzi

 

 

 

 

 

foto di gruppo: 8 giugno 2023

 

 

INCONTRI SETTIMANALI

Salesiani cooperatori:   incontri quindicinali di mercoledi ore 20

Salesiane ex allieve:     incontri quindicinali ore 16:30

 

 
Convento San Francesco - Ordine dei Frati Minori PDF Stampa E-mail

La storia

La storia di Biancavilla deve molto alla locale comunità francescana. Non solo in termini sociali e religiosi ma anche in termini storici, visto che una delle più antiche e ricche fonti documentarie riguardanti la sua storia è stata compilata dal Frate Francesco Rametta e Puglisi e visto che la stessa si conserva gelosamente all’interno degli scaffali dell’Archivio storico del convento. Il fatto che il primo scritto inerente Biancavilla sia stato prodotto da un frate francescano, anche se di origini biancavillesi, non è da ascrivere ad una mera circostanza. Il dato è indicativo di un certo livello culturale della famiglia francescana che, una volta stabilitasi nel centro abitato etneo, veniva ad arricchire ed in un certo qual modo a contrapporsi al sapere locale, maturato quasi esclusivamente nell’ambito della comunità ecclesiastica biancavillese. I Francescani vivevano una vita in cui la stabilitas loci era vietata dalla loro Regola: questa evidentemente rappresentava una delle prerogative fondamentali della loro apertura verso un panorama culturale più vasto, di cui le riflessioni più tangibili nel centro abitato etneo erano palesate dalla stesura del Registro di Frate Francesco Rametta e Puglisi e dalla creazione di un Studio teologico, al quale evidentemente era collegata pure un’importante Biblioteca, composta da cinquecentine, seicentine e settecentine.

Frate Francesco Rametta, tramite il suo Registro, restituisce sinteticamente quelle che erano state le vicende passate della cittadina: che cioè Biancavilla in un primo momento si chiamasse «Li Greci» e che essa fosse stata fondata «da certi Greci [appunto] fuggiti per causa di guerra» dal loro paese d’origine.

Rifondato alla fine del XVI sec., momento in cui il centro abitato viene ri-denominato Biancavilla, all’inizio della seconda metà del XVII sec., esso subì radicali cambiamenti in primis grazie all’arrivo di numerose famiglie giunte dai centri abitati limitrofi. L’immigrazione a Biancavilla di un consistente numero di genti, tra le quali di un esiguo gruppo di persone abbienti, rappresentò per essa un evento eccezionale, il quale determinò un radicale cambiamento del suo substrato demico. La popolazione biancavillese nel corso della seconda metà del XVII sec. era così considerevolmente cresciuta tanto da indurre a pensare Frate Francesco Rametta e Puglisi che l’arrivo della famiglia francescana nel centro abitato etneo fosse stata determinata da queste mutate condizioni sociali. I Frati Mendicanti in effetti potevano dimorare in luogo solamente se c’era qualcosa da questuare: il loro arrivo dunque assume un significato ben preciso nella Biancavilla del XVII sec., il quale voleva dire essenzialmente che qui vi era un surplus da poter impegnare in attività importanti sì, che significavano in primo luogo un investimento per un’elevazione spirituale, ma di certo non redditizia a livello materiale. I Frati Minori Riformati di s. Francesco godevano di una certa considerazione presso la cittadina etnea sin dall’inizio della seconda metà del XVII sec., anche perché essi erano soliti passare e ripassare per il centro abitato etneo, che rappresentava allora una tappa obbligata per portarsi dal convento di Trecastagni a quello di Gagliano. La popolazione biancavillese in un certo qual modo si era ormai abituata alla loro presenza e quando i tempi furono maturi il popolo si decise a richiedere la loro stabilità a Biancavilla sia «per decoro del publico» sia «per avere l’esercizij spirituali».

Finalmente nel 1680, quando ricoprivano la carica di Giurati «li Signori don Pietro Puglisi, Francesco Piccione, Francesco Gemma e Carlo Gemma» si inoltrò richiesta al Ministro della Provincia di s. Agata, Frate Francesco da Catania, «per farsi il Convento». Nel 1684 – dopo varie vicissitudini, segnate da carte bollate e da interventi presso la santa sede – i frati «furono ricevuti [a Biancavilla] con grande allegrezza», tanto che la loro prima abitazione fu messa a disposizione dal Giurato «Bartolo Gemma, situata dietro, et quasi Immediatamente La Madre Chiesa». In questa abitarono «li sudetti frati per lo spazio di Mesi nove, ed’in questo mentre fabricarono certe case attaccate alla Chiesa di Santa Orsola dalla parte di ponente, ove potessero habitare, ed’esercitare l’officij spirituali». Nel frattempo «incominciarono li frati à trovare il luogo [più] opportuno per fabbricarvi il Convento». I siti proposti erano stati tre. Il primo era stato offerto dal «Sig. don Giuseppe Gemma Vicario della Terra» di Biancavilla. Questo era un «certo Giardino, quale sta’ situato quasi un tiro di scopetta di là della Chiesa dell’Idria»; mentre il secondo era un terreno «vicino alla Chiesa del Rosario; ma vi era l’opposizione del Sig. D. Blasio Ciancio di Adernò, di cui era il terreno». Per cui «restava questo pezzo di terreno, ove al presente è situato il Convento». Il terreno prescelto dai Frati e dai Giurati biancavillesi sorgeva su un pianoro ad est del centro abitato, ricadente in aperta campagna.

Il 25 Agosto 1684, con una processione partita dalla Chiesa Madre, con in testa il Santissimo Sacramento fu piantata e benedetta la croce. Per l’occasione fu chiamato uno dei più insigni rappresentati della Provincia Riformata di s. Agata, il padre Arcangelo Tropea di Aci Catena che fu «gran teologo, et famoso Predicatore».

Il 25 Marzo 1686 «congregati li Maggiori del popolo, ed’altri, che vollero intervenire, et precise il Magistrato Cap. il Sig. Francesco Mancari; Giurati li Signori: Carlo Gemma, Don Domenico Scalzo, Cesare Castiglione, et Don Giuseppe Rametta, accompagnati dal Sig. Sacerdote D. Antonino Piccione et di altri Signori del Popolo, si portarono à luogo destinato, et diedero il principio della fabrica». Così, mentre il Procuratore don Pietro Puglisi depositava al suolo quattro monete d’argento in segno di buon augurio, frate Andrea da Mistretta dava posa alla prima pietra del convento. A benedire l’inizio dei lavori fu il Ministro Provinciale frate Filippo di Catania, assistito dal Clero biancavillese. I lavori veri e propri però ebbero inizio solamente il 28 dello stesso mese quando «diede la prima manipolata fra’ Cherubino di Milazzo, et l’altri Maestri, furono fra’ Diego, et frat’Andrea di Mistretta; né intervennero pure fra’ Salvatore di Jaci, et fra’ Benedetto di S. Fratello, quali erano di famiglia. Il Mastro principale del disegno del Convento era [stato] fra’ Diego di Mistretta».

Nel 1692, a sei anni circa dall’inizio dei lavori, l’ala ovest del convento veniva portata a termine. Il Guardiano del tempo, desideroso di dimorare nei nuovi locali ordinò alla comunità di trasferirsi nel nuovo fabbricato, destinando il «Refettorio a Chiesuola con l’altare del SS. Sacramento, ed’un altro altare di S. Antonio à mano destra, uscendo il popolo per la porta». Frattanto oramai il 1700 era alle porte e i lavori per il completamento della Chiesa volgevano al termine. Nel dicembre di quel medesimo anno l’Edificio Sacro veniva ultimato. Così l’1 gennaio 1701 il tempio veniva benedetto e aperto al culto dei fedeli. (Antonio Mursia)

Il chiostro

Di notevole pregio artistico e culturale è il chiostro di pianta quadrata composto da arcate e colonne e al centro un piccolo giardinetto, attorno al quale vi sono delle stanze, il refettorio, la cucina e la clausura con il dormitorio. Dal 10 maggio 1725 all’ottobre dello stesso anno il guardiano del tempo, padre Rametta fece affrescare il chiostro dall’artista Giuseppe Tamo da Brescia, il quale dipinse la vita di San Francesco secondo un preciso ciclo pittorico e l’agiografia del suo Ordine. Nel dettaglio partendo dal portone d’ingresso nella prima lunetta, un tempo vi era la Madonna dell’Elemosina tra i Santi Placido e Zenone che a causa di una cattiva opera di conservazione è stata cancellata mentre gli altri affreschi col tempo furono rimaneggiati e alcuni coperti con latte di calce. A seguire le 31 lunette sono interrotte da medaglioni ovali dove sono raffigurati vescovi, papi e principi legati all’Ordine riccamente incorniciati da motivi floreali. Sotto ciascuna lunetta fino al 1938 una dicitura spiegava il soggetto, oggi purtroppo cancellata; mentre è possibile notare in un particolare anche l’antica chiesa del convento del settecento. Nella decima lunetta che riproduce lo stemma francescano vi sono scritti i nomi dei Giurati di Biancavilla e il padre Guardiano, datato 1725, a perenne memoria.

Il refettorio, la clausura e la biblioteca

Un altro luogo importante della struttura e vita del convento era l’antico refettorio dove un tempo i frati consumavano i pasti quotidiani. Al suo interno ancora oggi è possibile ammirare l’affresco del “L’Ultima cena” di Giovanni Lo Coco di Acireale, risalente al secolo XVIII. Nell’opera, posta sopra la porta d’ingresso, da notare un particolare, un vero anacronismo storico, uno degli apostoli, infatti, è stato raffigurato con gli occhiali. I frati non consumano più i pasti in questi locali, adibito per incontri e riunioni, ma in un moderno posto ai piani superiori del convento, dove sono conservate altre opere, quali una moderna Crocifissione del biancavillese Antonio Arena del XX secolo e una Madonna col Bambino del XIX secolo. Da una scalinata in cemento armato si accede ai locali superiori della clausura, da sottolineare la presenza di due affreschi di “San Pietro d’Alcantara” ubicato nella stessa scalinata interna e “La Madonna del Fiume” situato nella volta dei corridoi sempre della clausura. Le opere settecentesche non sono documentate e citate gli autori , mentre altri quadri riconducibili ai secc. XVIII e XIX sono di particolare pregio artistico. In un locale attiguo al coro del convento, infine, sono custoditi libri e documenti risalenti al settecento, non fruibile al pubblico, e consultabile previa autorizzazione dei frati minori.

L'antica Via Crucis

Nel 1707 fu posta una Croce sul sagrato della chiesa avente una base opera di Mercurio Allegra; purtroppo venne danneggiata durante i bombardamenti del 1943 e infine rimossa durante i lavori di costruzione dell’allora circonvallazione e attuale via Cristoforo Colombo tra gli anni 1950-60. Un altro aspetto storico-artistico dal 1733 era rappresentato dalle 14 edicole della Via Crucis, ovvero le “stazioni” della passione e morte di Gesù Cristo che da via Giulio Verne, già Convento, giungevano ai lati del prospetto dell’edificio sacro. Fino agli anni ’40 si poteva ammirare anche la prima, più piccola, dove al suo interno vi era collocata la raffigurazione di San Francesco con il lupo nei pressi della chiesa di Sant’Orsola, mentre le altre 14 erano collocate lungo un bel viale alberato sino al convento dei frati minori. Fino al 1966, in seguito alla trasformazione, riqualificazione e costruzione della nuova via Cristoforo Colombo, le stazioni furono demolite definitivamente. L’ultima testimonianza è quella posta sul prospetto del Campo Santo, dove al suo interno è stata collocata negli ’90 una singolare “Maria SS. di Biancavilla” dello scultore Tullio Aceto.

 

CONVENTO DEI FRATI MINORI "San Francesco"

piazza San Francesco, 1 - Biancavilla

telefono 095/981120

sito: www.conventosanfrancescobiancavilla.weebly.com/

 

Guardiano:                                                                                                                                                                  Fra Benedetto Lipari, ofm 

Vicario-Cappellano presidio ospedaliero "Maria SS. Addolorata":               
Fra Antonio Vitanza ofm 

Rettore chiesa San Francesco:                                                                                                                                    Fra Attilio Bua ofm

Aiuto cappellano:                                                                                                                                                            Fra Roberto Scozzarella ofm

 

Il Consiglio O.F.S.:

Ministro: Giuseppe Amato

Vice Ministro: Giuseppina Portale

Segretario: Angela Saccone

Maestro di formazione: Sara Scaramelli

Economo: Piera Sangiorgio

 

Il Consiglio Gi.Fra. dal febbraio 2023 ha cessato le sue attività

 

INCONTRI SETTIMANALI

LUNEDI                                                                                                                                                                

ore 20:30: Lectio Divina a cura di Fra Antonio Vitanza ofm e fra Benedetto Lipari ofm 

GIOVEDI

dopo la Santa Messa Adorazione Eucaristica

SABATO

ore 16-17 pre-catechismo, catechismo e dopocresima 

ore 17 oratorio

ore 17:30 riunione dell'O.F.S.

DOMENICA

(ogni 15 giorni) dopo la Santa Messa vespertina incontro coppie 

 

 

 

 

 


 

 

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