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Navata di sinistra PDF Stampa E-mail

Assunzione della Beata Vergine Maria La prima tela settecentesca, datata 1785, si trova all’ingresso della navata di sinistra ed è opera di G.Laxcroi. L’artista ha voluto rappresentare il momento che la Beata Maria Vergine, assunta in cielo, viene incoronata da Dio Padre posto a destra della rappresentazione. Un tempo questo dipinto veniva custodito all’interno della chiesa “Sant’Orsola”, ed oggi collocata nella Basilica Santuario per motivi di sicurezza ed essere così ammirata dai visitatori. 

 

 

                

 

Martirio di Santa Lucia vergine e martire Continuando la visita virtuale nella navata di sinistra della Basilica Santuario troviamo una seconda tela ottecentesca di G. Portale, per devozione della famiglia Raspagliesi,che rappresenta la vergine e martire Santa Lucia, figura cara alla devozione cristiana. Vissuta a Siracusa, Lucia sarebbe morta sotto la persecuzione di Diocleziano, intorno all'anno 304; secondo gli atti del suo martirio. Fu sottoposta a torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, in basso della tela si possono notare gli occhi e le tenaglie in un vassoio. Anche quest’opera d’arte un tempo veniva custodita all’interno della chiesa “Sant’Orsola”, ed oggi collocata in Matrice per motivi di sicurezza.

 

 

 

Sacra conversazione con San Giovanni Battista Il primo Altare della navata di sinistra è dedicato a San Giovanni Battista è presenta un dipinto, olio su tela, dell’artista biancavillese Placido Rapisarda del XIX secolo. L’autore ha voluto rappresentare la Sacra conversazione tra i cugini bambini Gesù e Giovanni, con le rispettive madri Maria ed Elisabetta e sullo sfondo Zaccaria. Il tema raffigurato non è biblico ed è un'iconografia basata sull'ampliamento leggendario della Fuga in Egitto: secondo il Protovangelo di Giacomo (XXII, 2), un testo apocrifo della metà del II secolo. Nel momento della strage degli Innocenti, anche Elisabetta, come aveva fatto la Sacra Famiglia, sarebbe fuggita con il piccolo Giovanni. Da qui l’incontro dei cuginetti fanciulli nel deserto con la benedizione da parte del Cristo, posto in braccio alla Madre, a Giovanni Battista, il quale reca in mano un bastone a forma di croce, con il cartiglio in latino “Ecce Agnus Dei” ovvero “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo”. Presente un agnello alla base della scena a sinistra, che indica la destinazione di Gesù, fin dall'infanzia, al sacrificio redentore profetizzata. San Giovannino è vestito di peli di dromedario e una cintura di pelle, mentre in alto della scena lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, e il Padre Eterno sorretto da un coro di angeli, in una nube. leggi tutto...

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Santa Caterina d'Alessandria vergine e martire La tela settecentesca è di autore ignoto e viene raffigurata Santa Caterina come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili, abitante ad Alessandria d'Egitto, con una corona in testa e con in mano la palma del martirio. In basso a destra è presente una grande ruota dentata, a cui il suo corpo fu straziato e in seguito graziato, ma successivamente Santa Caterina venne decapitata nel novembre del 305. Come riporta il Martirologio romano, Santa Caterina, secondo la tradizione vergine e martire ad Alessandria, ricolma di acuto ingegno, sapienza e forza d’animo, il suo corpo è oggetto di pia venerazione nel monastero sul monte Sinai. Alla Santa gli esuli albanesi, fondatori dell’odierna Biancavilla, vollero dedicare la primigenia Chiesa di Callicari.
 
 
 
 
 
 
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Il successivo Altare è dedicato al dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. L’olio su tela è un’opera di Placido Rapisarda, biancavillese del XIX secolo. L’artista prendendo a modello l’opera pittorica dal Murillo, ha realizzato nel suo capolavoro pittorico il trionfo della Vergine Maria, concepita senza peccato originale, attorniata da angeli, una corona di dodici stelle sul suo capo e a suoi piedi il sole e la luna. Un primo restauro fu effettuato negli anni '50, mentre nel giugno 2015 è stata sottoposta ad un lavoro di ripulitura nel laboratorio d'arte del maestro Giovanni Calvagna e figli di Aci Sant'Antonio. Grazie alla munificenza del Lions club Adrano Bronte Biancavilla, durante la Presidenza di Giuseppe Emmanuele. leggi tutto...
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
San Filippo Neri sacerdote La tela della seconda metà del XVI secolo di San Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 - Roma, 26 maggio 1595) attribuita a Bernardino Niger detto "Il Greco", rappresenta il sacerdote che secondo la tradizione, un giorno, mentre stava pregando, un globo infuocato gli entra nel torace e gli rompe due costole vicino al cuore. Questo segno mistico viene svelato solo quando, dopo la morte del santo, un medico constata che il cuore di Filippo Neri è più grande del normale e senza questo intervento divino non avrebbe potuto espandersi a sufficienza. San Filippo Neri è patrono di editori, insegnanti, educatori e giovani e viene invocato contro i terremoti e i reumatismi, proteggendo le articolazioni. A Biancavilla era dedicato il primo oratorio nel quartiere della Santissima Trinità, nei pressi della chiesa “Maria Immacolata”. Secondo il Martirologio romano esalta la Memoria di San Filippo Neri, il quale si adoperò per allontanare i giovani dal male, fondò a Roma un oratorio, nel quale si eseguivano letture spirituali, canti e opere di carità; rifulse per il suo amore verso il prossimo, la semplicità evangelica, la letizia d’animo, lo zelo esemplare e il fervore nel servire Dio.

 

 

Il Confessionile Il confessionale è un arredo, esistente nella Basilica Santuario dove viene amministrato il sacramento della penitenza ("confessione", da dove ne deriva il nome). Di particolare e pregio è questo tipo di confessionale, che a partire dalla seconda metà del settecento, mostra un tipo d'intaglio lineare, con volute e scanalature che segnano il manufatto in legno.Il sacerdote e il penitente sono collocati in compartimenti separati e comunicano fra di loro per mezzo di una grata traforata. Un crocifisso è spesso presente sopra la griglia, mentre il sacerdote siede all'interno del confessionale e il penitente prende posto a uno dei due lati del confessionale. Il posto per i penitenti è dotato di un inginocchiatoio. Le due grate all'interno del confessionale sono protette da uno sportellino in modo che solo un penitente per volta possa essere in comunicazione con il prete.

 

 

 

Crocifisso Opera scultorea in legno intagliato datato 1819, di autore ignoto. L’artista ha voluto cogliere l’ultimo istante di vita del Cristo, che sofferente sulla Croce rese il suo spirito al Padre. Fu molto apprezzato, tra gli altri anche il vescovo di Catania, Monsignor Domenico Ventimiglia, durante la sua visita pastorale in Matrice, aveva espresso il desiderio di portarselo con se nella Basilica Cattedrale di Catania. Nel 1860 inseguito al crollo della cupola fu portato nella vicina chiesa di Santa Maria del Rosario e successivamente ricollocato dove adesso si può ammirare in tutto il suo splendore artistico. E’ stato oggetto di un restauro conservativo nel 2011, ridando lucentezza all’opera così da poterlo nuovamente ammirare nella sua forma e colore originale, nelle linee e nelle forme che l’artista ha voluto esprimere al Cristo. leggi tutto...
 
 
 

Cappella del Santissimo Sacramento Di stile settecentesco, la Cappella del Santissimo Sacramento presenta sia l’Altare sia le pareti in marmi policromi lavorati tra la seconda metà del XIX secolo ed il XX secolo, mentre di epoca antecedente, XVIII secolo, sono il catino e l’arcone di accesso. In alto si può notare una raggiera con angeli cherubini e al centro un Agnello in argento. Rispetto al calpestio del transetto, la Cappella è sopralzata di due gradini, al suo ingresso presenta una balaustra sempre in marmo del XIX secolo, chiusa da un piccolo cancello in ferro battuto. Il tabernacolo è placcato in oro con la figura di Gesù Buon Pastore sulla porta collocata nel 1948 per volere del Prevosto Monsignor Gaetano Messina. Durante la prepositura di don Giosuè Calaciura, è stato benedetto il carrello interno in memoria del suo predecessore Monsignor Messina e in ricordo del XVI Congresso   leggi tutto...

 
 

 

 

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