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Monumento funebre a Monsignor Francesco Ricceri Vescovo di Trapani PDF Stampa E-mail
 
Biografia
 
IL VESCOVO DELLA CARITA'
 
Monsignor Francesco Ricceri, originario di Biancavilla, nacque il 20 aprile 1903 da Giuseppe ed Antonina Rubino, nell'abitazione in cui trascorse la sua infanzia, nella via Consolare oggi via Inessa. Francesco fu il secondo di sei figli. Compì gli studi statali e quelli del ginnasio nel piccolo Seminario "Sacro Cuore" durante il rettorato del Can. Placido Caselli; i suoi compagni di sacerdozio furono don Salvatore Leocata e don Salvatore Spoto, questi ultimo, poi, divenne primo parroco della chiesa Santa Maria dell'Idria. Successivamente, dopo la prima guerra mondiale, nell'ottobre 1918, si trasferì al Seminario Maggiore di Catania per completare gli studi classici e teologici, mentre quelli universitari li affrontò nella facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana e di Diritto Civile del Pontificio Istituto "Utriusque juris" del Laterano di Roma. Prestò il servizio militare, dal marzo 1923 a maggio 1924.  Fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1926 nella Cattedrale di Catania dall'Arcivescovo Mons. Emilio Ferrais. A Roma conseguì la laurea in diritto canonico; nel frattempo gli fu affidata la rettoria dell'Annunziatella nell'agro romano. Rientrato a Catania, il 1° gennaio 1929, gli fu affidata la chiesa di S. Maria del Carmelo alla Barriera del Bosco, zona periferica del capoluogo etneo, tra le più povere della diocesi, dove lo stesso lavorò per ben 8 anni prodigandosi a lenire le ferite di quanti lo conobbero. Nel giugno 1937, gli giunse dall'Arcivescovo Salvatore Patanè la nomina di parroco nella chiesa Santa Maria della Mercede, sempre a Catania, dove in soli due anni di servizio, riuscì ad abbellirla ed a ristrutturarla fornendola di un organo, di un ampio salone e di un ufficio parrocchiale. Durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, nel settembre 1943, insieme con la duchessa Carmela Trigona di Misterbianco e Lina Petroncelli Vagliasindi fondò il Comitato Caritativo Arcivescovile Catanese con lo scopo di coordinare i fondi per quanti abbisognavano. Nel 1947 avviò l'assistenza con gli aiuti prevenuti dal papa Pio XII, tramite la Pontificia Opera Assistenza, gradualmente organizzò strutture d'intervento stabili e nel successivo dopoguerra, nel 1961, trasformò l'Opera Assistenza in Diocesana. Fu Papa Pio XII, che ebbe la fortuna di incontrare a Roma, il 16 marzo 1957 lo elevò alla dignità vescovile, designandolo Prelato di Santa Lucia del Mela e di Cela, per ben 4 anni e in seguito fu consacrato nella basilica di San Nicolò l'Arena il 28 aprile a Catania. Monsignor Riccieri, il 27 maggio, consacrò la chiesa madre dedicata a Santa Maria dell'Elemosina di Biancavilla, con una grande partecipazione della comunità, che accolse il suo "vescovo" con grande riconoscenza. Il 15 maggio 1961, fu trasferito nella sede vescovile della diocesi di Trapani ed il 23 luglio fece il suo ingresso giungendo nel capoluogo, in aereo, ed in piazza Vittorio Veneto ad accogliere il nuovo pastore migliaia di cittadini, provenienti da Santa Lucia del Mela e da Biancavilla, coi rispettivi gonfaloni e i sindaci. L'incontro ufficiale con le autorità politiche di Biancavilla avvenne, nella Residenza Municipale, nel 1960, quando a governare la città era il sindaco Placido Laudani. Il 26-27 agosto 1961, durante uno storico incontro con una delegazione di Piana degli Albanesi, con a capo il Vescovo del tempo, partecipò alla concelebrazione dell'incoronazione del Bambino dell'icona di Maria SS. dell'Elemosina e la successiva reincoronazione nel 1979 dopo un furto sacrilego. Visitò i nuovi reparti ed inaugurò con la posa della prima pietra, l'ampliamento dell' Ospedale Maria SS. Addolorata nel 1964, durante il 25° di sacerdozio del prevosto Giosuè Calaciura, partecipando anche ai suoi festeggiamenti. La carica di Vescovo nella diocesi di Trapani la ricoprirà per ben 17 anni fino alle sue dimissioni, per raggiunti limiti di età, ovvero fino al 28 luglio 1978. In questi anni, costruì nella diocesi, numerose chiese parrocchiali ampliando e completando i rispettivi locali e munendoli di attrezzature nuove di zecca. Nel 1969 celebrò un Congresso eucaristico diocesano, con la partecipazione di molti vescovi e cardinali nonché un Sinodo pastorale diocesano. Ebbe una cura particolare per i giovani militari; un gesto, il suo, riconducibile poiché aveva conosciuto in prima persona i disagi ed i pericoli spirituali cui andavano incontro. Durante questi lunghi anni, a Roma partecipò anche al Concilio Vaticano II, incontrandosi sia con il Beato Papa Giovanni XXIII, che con il suo successore Paolo VI; non ebbe, invece, il privilegio di conoscere personalmente papa Giovanni Paolo I e il suo successore Giovanni Paolo II negli ultimi della sua vita. A Biancavilla, su invito del prevosto Calaciura, inaugurò il 16 maggio 1975 il nuovo organo a tastiera elettrico, durante un concerto svoltasi nella Basilica. La diocesi trapanese, attribuì al presule una gran festa per il suo commosso addio il 28 luglio 1978, la comunità biancavillese seppe, negli anni, apprezzare le sue doti umane e spirituali, nonchè culturali e pastorali. Ritiratosi nella sua città natale, diede un notevole contributo al prevosto don Giosuè Calaciura, durante i suoi viaggi nella missione in Africa, ricoprendo gli incarichi di viceparroco. Il 28 luglio 1980, in una caldo pomeriggio d'estate, l'infaticabile cuore di Mons. Francesco Ricceri, cessò di battere. I funerali, officiati dall'allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Domenico Picchinenna, nella Basilica "Santa Maria dell'Elemosina", videro la partecipazione di numerosi fedeli e delegazioni giunte dalle diocesi di Catania, di Santa Lucia del Mela e da Trapani, città - queste -legate alla sua vita di successore degli Apostoli. Dopo 7 anni circa, dalla cappella di famiglia del Civico Cimitero, un corteo funebre accompagnò la salma fino alla Basilica dove, il 28 aprile 1987, durante una solenne concelebrazione Eucaristica, presieduta dall'Arcivescovo di Catania, Monsignor Domenico Picchinenna, alla presenza dei Vescovi Monsignor Giuseppe Malandrino,Vescovo di Acireale, Monsignor Sebastiano Rosso,Vescovo di Piazza Armerina, Monsignor Salvatore Cassisa, Arcivescovo di Monreale, Monsignor Emanuele Romano, Vescovo di Trapani, Monsignor Pio Vittorio Vigo,Vescovo di Nicosia e Monsignor Salvatore Di Salvo da Roma, fu tumulata nella navata della Madonna dell'Elemosina, per suo espresso volere. Inoltre, Mons. Ricceri, volle donare  il suo anello alla Madonna dell'Elemosina, che venne successivamente incastonato nella corona d'oro della Vergine mentre le sue croci pettorale si trovano sopra il manto della riza argetea, a Sua memoria. Durante il giubileo sacerdotale del prevosto Calaciura, l'8 luglio 1989 a conclusione della S. Messa, l'Arcivescovo di Catania Monsignor Luigi Bommarito scoprì un busto bronzeo, collocato nella sua tomba a perenne memoria.  
 

 

 

 

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