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La Dedicazione PDF Stampa E-mail
Era il 27 maggio 1957, l’allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Guido Luigi Bentivoglio delegò il neo Vescovo titolare di Gela, prelato di Santa Lucia del Mela, il biancavillese Monsignor Francesco Ricceri, che aveva consacrato il mese prima a Catania, il 28 aprile, nella basilica di San Nicolò all'Arena, a celebrare il Sacro Rito di Consacrazione (ovvero la dedicazione) a "Santa Maria dell'Elemosina" della Chiesa Madre di Biancavilla. La vigilia, il 26 maggio, il clero e il capitolo della Collegiata con a capo il prevosto Giosuè Calaciura, le Confraternite cittadine, i sodalizi, l'associazionismo cattolico e tutto il popolo accolse il "suo" Vescovo già sin dall'ingresso est dell'abitato. Il corteo percorrendo tutta via Vittorio Emanuele giunse fino all'interno della Chiesa Madre per una solenne concelebrazione Eucaristica.. Monsignor Ricceri l'indomani, alle 11 diede inizio al sacro Rito di Dedicazione in latino con la benedizione dell'acqua e l'aspersione al popolo, in ricordo del Santo Battesimo e in segno di penitenza. Dopo la liturgia della Parola di Dio e l'invocazione di tutti i Santi con la recita delle Litanie, venne recitata la preghiera di dedicazione della Chiesa. Successivamente il Vescovo, cinto con un grembiale di lino, si diresse nell'Altare maggiore dove unse con il Sacro Crisma al centro e ai quattro lati. Dopo l'Altare, percorrendo la navata centrale della chiesa, unse anche le dodici croci poste nelle colonne, salendo su una scala costruita per l'occasione, recitando la preghiera e segnando anche lo stipite in pietra lavica d'ingresso della Chiesa. Dopo l'unzione si è passato all'incensazione e l'illuminazione dell'altare e della chiesa, a simboleggiare come il fumo salga verso il cielo, così come la preghiera del popolo sale verso il suo Creatore. Quindi la liturgia Eucaristica con la distribuzione della Comunione ai fedeli, convenuti in massa, riempiendo ogni angolo della Chiesa e cantando l'inno di lode a Santa Maria dell'Elemosina composto da Monsignor Antonino Distefano e musicato da padre Giosuè Chisari. Con la benedizione finale impartita da Monsignor Francesco Ricceri, assistito dai sacerdoti Carmelo Maglia e Salvatore Greco, si segnò la conclusione del rito durato diverse ore; a ricordo della dedicazione della Chiesa è stata posta una lapide marmorea a sinistra dell'Altare maggiore a perenne memoria.


 

 

 

 

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