Chi è online

 27 visitatori online
I titoli
La Basilica Minore PDF Stampa E-mail
Il 14 marzo 1970, nel 7° anno di pontificato di Paolo VI, avuto il parere favorevole della Sacra Congregazione per il Culto Divino, veniva insignita la chiesa madre di Biancavilla del titolo e della dignità di Basilica minore. Il Prevosto della Collegiata, padre Giosuè Calaciura facendosi portavoce dei Canonici e del Clero locale, l’8 maggio del 1969 scrisse al Santo Padre di poter ottenere il titolo di Basilica minore. Nella missiva spiegava la sua richiesta specificandone i motivi storici, i dettagli sull’edificio Sacro (con le rispettive dimensioni: di metri 61,25 di lunghezza e 18,70 di larghezza e la presenza di una cappella laterale di 10,25 per 9,25). Inoltre si specificava che la chiesa madre è disposta a croce latina e presenta tre navate con sette archi a tutto sesto. Infine il presbiterio semicircolare dove attorno all’altare si dispongono i sacerdoti e i chierici assistenti alla liturgia con la presenza di un coro ligneo. Particolare importanza, prosegue don Calaciura, è il culto nei confronti della Vergine Maria venerata sotto il titolo dell’Elemosina e gli eventi avvenuti nei secoli. Da non trascurare il legame con le origini albanesi, facendo riferimento al V centenario della morte di Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, il cui nome figura nello stemma del Comune e nelle parole dello stesso Papa in un discorso del 24 aprile 1968 nel pellegrinaggio degli italo-albanesi a Roma dove lo definì “eroe del nome cristiano”. Allegate anche le lettere di richiesta di avallo dell’Arcivescovo Bentivoglio e dell’allora amministrazione comunale di Biancavilla con a capo il Commissario Regionale Antonino Vella. Nella missiva di quest’ultimo, indirizzata all’Arcivescovo, il dottor Vella, cita la fede dei primi padri che hanno avuto da sempre nel cuore di questa popolazione – infine scriveva il Commissario – il gran tempio dedicato alla Madonna è centro di particolare devozione e meta di pellegrinaggi. Infine ringraziando l’Arcivescovo per il vivo interessamento e per l’accoglimento di questa presente preghiera della città, che oggi rappresento. L’accoglimento della richiesta e il nulla osta della Sacra Congregazione per il Culto Divino accettando di buon grado la richiesta e fregiando il tempio predetto del titolo e della dignità di Basilica minore con congrui diritti e privilegi, stabilendo tale valore ed effetto adesso e per l’avvenire. Il decreto a firma del cancelliere, il cardinale Luigi Traglia in data 14 marzo 1970. La notizia fu accolta con immensa gioia da tutta la comunita’ biancavillese. La solenne Concelebrazione Eucaristica avvenne il 30 maggio alla presenza di vescovi e del clero locale con una processione introitale dall’istituto di Maria Ausiliatrice fino in Basilica. Presenti tra gli altri l’Arcivescovo di Catania, monsignor Guido Luigi Bentivoglio, monsignor Francesco Ricceri, biancavillese e vescovo di Trapani, monsignor Giuseppe Perniciaro di Piana degli Albanesi, monsignor Costantino Trapani di Nicosia e monsignor Salvatore Di Salvo vescovo titolare di Torri di Numidia. Fu applicato in seguito lo stemma pontificio di Paolo VI sul portale della Basilica.
Attualmente nell’Arcidiocesi di Catania sono 5 le basiliche minori: tre nel capoluogo etneo ovvero la Cattedrale di "Sant’Agata", la Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina” e "Maria SS. Annunziata" al Carmine; a Pedara quella dedicata a "Santa Caterina Alessandrina" e quella di Biancavilla.

Nel corso della sua storia, la Matrice di Biancavilla ha instaurato un forte legame con la Santa Sede, in comunione con i Papi che si sono succeduti nel corso della storia, dimostrando nei secoli filiale obbedienza al Successore di Cristo. Già a partire della Controriforma, infatti, si ebbe un notevole aumento di clero in Sicilia, durante il papato di Benedetto XIV, mentre la diocesi di Catania era sotto la guida del vescovo, Monsignor Pietro Galletti. La chiesa catanese, si trovava ancora a lenire le ferite del tragico terremoto del 1693 che l’aveva quasi distrutta. Il vescovo Galletti a partire dal 1739 non risiedeva più a Catania ma bensì a Palermo dove vi rimase fino alla morte, ricevendo l’incarico di Inquisitore Generale. L’ordinamento ecclesiale di Biancavilla subì un cambiamento in seguito alla nascita delle comunìe, ovvero collegi di sacerdoti ai quali era affidata la cura delle anime. Successivamente si ebbe la nascita dei Capitoli e il 26 settembre 1746, a seguito del decreto vescovile di Monsignor Galletti e Bolla papale venne eretta nella Chiesa Madre di Biancavilla la Collegiata dei Canonici. Questa trasformazione comportò un culto più fastoso e solenne del tempio, creando anche più potere e prestigio fra i vari componenti del Capitolo dei Canonici. Frattanto nel 1776, su richiesta dei Canonici della Collegiata, si ebbe l’approvazione e l’ottenimento da parte del papa Benedetto XIV, dell’indulgenza plenaria con Rito di prima classe e con ottava nel giorno della festa liturgica in chiesa a San Zenone, primo Patrono della città.


A Biancavilla il 20 agosto 1920 l’Arcivescovo di Catania, il Cardinale Giuseppe Francica Nava eresse la parrocchia “Santa Maria dell’Elemosina” e avuto il parere favorevole da parte della Santa Sede con bolla papale di Pio XI nel 1924 confermava l’incarico e il possesso canonico al prevosto pro-tempore, il Canonico Vito Piccione.

Dopo la seconda guerra mondiale, il popolo di Biancavilla riconoscente alla sua protettrice “Santa Maria dell’Elemosina”, il Prevosto Monsignor Gaetano Messina, raccogliendo le preghiere dei suoi fedeli si fece portavoce con il Capitolo Vaticano, facendo richiesta di poter incoronare la Sacra Icona di Maria. Nel 1948 il Capitolo Vaticano accettò di buon grado la richiesta stabilendo la data del 3 ottobre per il solenne Rito di incoronazionealle 16 sul sagrato della chiesa. Era Sommo Pontefice papa Pio XII; cinque furono i vescovi provenienti dalle diocesi della Sicilia, numerosi sacerdoti e 100 chierici del Seminario di Catania, nonché autorità civili, militari e numerosi fedeli accorsi anche dai paesi vicini. Dopo la lettura del decreto Vaticano, lo scampanio dei sacri bronzi, i fuochi d'artificio, l'Arcivescovo di Catania, Monsignor Carmelo Patanè benedisse la corona d'oro e la pose sul capo della Vergine nell'esultanza dei fedeli. La Sacra Icona fu portata in processione per le vie del centro storico, mentre una lapide marmorea posta a destra dell’Altare maggiore riporta i fatti a memoria della moderna generazione.

Il 14 marzo 1970, nel 7° anno di pontificato del Servo di Dio, papa Paolo VI, avuto il parere favorevole della Sacra Congregazione per il Culto Divino, veniva insignita la chiesa Madre di Biancavilla del titolo e della dignità di Basilica minore.

Il 31 luglio 1981 la Sagra Congregazione del Culto Divino, a firma del’allora segretario Sua Eminenza il Cardinale Virgilio Noè, stabilì con un decreto la festa liturgica di Santa Maria dell’Elemosina in seguito alla richiesta da parte dell’Arcivescovo di Catania, Monsignor Domenico Picchinenna, per una particolare Messa ed Ufficiatura stabilendo la festa liturgica il 10 ottobre di ogni anno nelle chiese Collegiata di Catania e di Biancavilla. Nel terzo anno di Pontificato del Beato Giovanni Paolo II, il 30 novembre 1980 il Papa promulgava la “Dives in misericordia sulla misericordia divina”. Nell’Enciclica il Sommo Pontefice affermava che: "Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande. In questo senso viene chiamata anche Madre della Misericordia; titolo in cui c'è un profondo significato teologico, perché esprime la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell'umanità intera poi, quella misericordia di cui «di generazione in generazione» si diviene partecipi secondo l'eterno disegno della SS. Trinità”.

Nel 2007 Papa Benedetto XVI ha indetto un Giubileo Mariano dal 26 Agosto 2007 al 10 Ottobre 2008 con la possibilità ai fedeli di poter lucrare l’indulgenza plenaria a coloro che hanno partecipato alle varie celebrazioni legate al culto della Madonna, secondo precise disposizioni in ricordo dell'incoronazione della Madonna della Sacra Icona di Santa Maria dell'Elemosina.

 

 
Il Santuario PDF Stampa E-mail
Era il settembre del 1959, durante il pontificato di Giovanni XXIII, a Catania l'allora Arcivescovo Monsignor Guido Luigi Bentivoglio aveva concluso il XVI Congresso Eucaristico che aveva visto impegnati ben 200 predicatori e numerosi vescovi. Scopo dell'iniziativa, promuovere la vita cristiana attraverso l'adorazione del Santissimo Sacramento e la devozione mariana. Negli stessi giorni fu portata in elicottero una statua della Madonna di Fatima, mentre Catania e tutta l'Arcidiocesi esplose con fervore ed entusiasmo per l'evento. Anche la comunità ecclesiale di Biancavilla, con a capo il prevosto della Collegiata, don Giosuè Calaciura, in quest'anno di grazia, chiese all'Arcivescovo Bentivoglio di elevare la chiesa Madre “Santa Maria dell’Elemosina” di Biancavilla alla dignità di Santuario Mariano, poichè avendone i requisiti stabiliti. Secondo il canone numero 1230 del codice di diritto canonico, infatti, si definisce Santuario, e in questo caso mariano, una chiesa o luogo Sacro dove i fedeli per peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l'approvazione dell'ordinario del luogo, ovvero da parte dell'autorità ecclesiastica di Catania che riconobbe la grande devozione nei secoli del popolo nei confronti della Madonna. Nel giorno della festa della Maternità della Beata Maria Vergine, l'11 ottobre 1959, con approvazione ecclesiastica, fu eretta a Santuario Mariano Diocesano la chiesa Madre di Biancavilla.
 
 
 
 
La Parrocchia PDF Stampa E-mail
Venerdi 20 agosto 1920, l’Arcivescovo di Catania, il Cardinale Giuseppe Francica Nava decretava a Biancavilla l’erezione canonica della prima parrocchia della città, la chiesa Madre dedicata a "S. Maria dell'Elemosina" che contava allora ben 22.415 anime. Durante il pontificato di papa Benedetto XV, fu l’allora Prevosto della Collegiata, il Canonico Vito Piccione nominato l’11 aprile 1908 a ricoprire l’incarico di primo parroco della plurisecolare Collegiata. Il Cardinale Giuseppe Francica Nava, nell’aprile del 1918 aveva indetto un sinodo con la partecipazione di illustri prelati esperti nelle discipline ecclesiastiche aprendo una rinnovata primavera dello Spirito. Inoltre riuscì a realizzare il sogno dei suoi vescovi predecessori, ovvero la fondazione delle parrocchie. E’ così nel 1919 si ebbe l’erezione delle parrocchie matrici di Adrano e di Paternò, mentre a Biancavilla nell’estate del 1920. In seguito il 21 giugno 1926 con un solo decreto vengono erette tutte le parrocchie dei Comuni minori; mentre alla sua morte avvenuta nel 1928 la diocesi contava ben 23 parrocchie, spianando la strada ai suoi successori per l’erezione canonica delle altre. Dal 1920 ad oggi sono 7 i parroci che si sono susseguiti:
 
 
 
  1. Prev. Vito Piccione (1908–1933)
  2. Prev. Benedetto Portal (1933–1943)
  3. Prev. Gaetano Mons. Messina (1944–1953)
  4. Prev. Giosuè Mons. Calaciura (1954–1989)
  5. Prev. Carmelo Mons. Maglia (1989–2000)
  6. Prev. Antonino Tomasello (2000–2007)
  7. Prev. Agrippino Salerno (2007-20..)
 
In epoca recente la Conferenza Episcopale Italiana nella sua nota pastorale “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” ha apportato una linfa di vitalità nelle attività parrocchiali della Chiesa Madre biancavillese, proiettandola di fatto alla visita pastorale dell’Arcivescovo Metropolita di Catania, Monsignor Salvatore Gristina. La parrocchia è un bene prezioso per la vitalità dell’annuncio e della trasmissione del Vangelo, per una Chiesa radicata in un luogo, diffusa tra la gente dal carattere popolare.
 
 
 
 
La Dedicazione PDF Stampa E-mail
Era il 27 maggio 1957, l’allora Arcivescovo di Catania, Monsignor Guido Luigi Bentivoglio delegò il neo Vescovo titolare di Gela, prelato di Santa Lucia del Mela, il biancavillese Monsignor Francesco Ricceri, che aveva consacrato il mese prima a Catania, il 28 aprile, nella basilica di San Nicolò all'Arena, a celebrare il Sacro Rito di Consacrazione (ovvero la dedicazione) a "Santa Maria dell'Elemosina" della Chiesa Madre di Biancavilla. La vigilia, il 26 maggio, il clero e il capitolo della Collegiata con a capo il prevosto Giosuè Calaciura, le Confraternite cittadine, i sodalizi, l'associazionismo cattolico e tutto il popolo accolse il "suo" Vescovo già sin dall'ingresso est dell'abitato. Il corteo percorrendo tutta via Vittorio Emanuele giunse fino all'interno della Chiesa Madre per una solenne concelebrazione Eucaristica.. Monsignor Ricceri l'indomani, alle 11 diede inizio al sacro Rito di Dedicazione in latino con la benedizione dell'acqua e l'aspersione al popolo, in ricordo del Santo Battesimo e in segno di penitenza. Dopo la liturgia della Parola di Dio e l'invocazione di tutti i Santi con la recita delle Litanie, venne recitata la preghiera di dedicazione della Chiesa. Successivamente il Vescovo, cinto con un grembiale di lino, si diresse nell'Altare maggiore dove unse con il Sacro Crisma al centro e ai quattro lati. Dopo l'Altare, percorrendo la navata centrale della chiesa, unse anche le dodici croci poste nelle colonne, salendo su una scala costruita per l'occasione, recitando la preghiera e segnando anche lo stipite in pietra lavica d'ingresso della Chiesa. Dopo l'unzione si è passato all'incensazione e l'illuminazione dell'altare e della chiesa, a simboleggiare come il fumo salga verso il cielo, così come la preghiera del popolo sale verso il suo Creatore. Quindi la liturgia Eucaristica con la distribuzione della Comunione ai fedeli, convenuti in massa, riempiendo ogni angolo della Chiesa e cantando l'inno di lode a Santa Maria dell'Elemosina composto da Monsignor Antonino Distefano e musicato da padre Giosuè Chisari. Con la benedizione finale impartita da Monsignor Francesco Ricceri, assistito dai sacerdoti Carmelo Maglia e Salvatore Greco, si segnò la conclusione del rito durato diverse ore; a ricordo della dedicazione della Chiesa è stata posta una lapide marmorea a sinistra dell'Altare maggiore a perenne memoria.


 

 


 

 

NOTA! Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Cliccando su agree o scorrendo questa pagina e/o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information