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Il prospetto PDF Stampa E-mail

Tre sono i portali, intercalati sul prospetto della Basilica "Santa Maria dell’Elemosina" prospicienti in piazza Collegiata, i quali consentono l’accesso all’interno della chiesa e suggellano, nel contempo, l’importanza dell’edificio sacro. Il maggiore, quello centrale, che adorna l’ingresso principale, è costituito da una doppia fila di colonne, in basalto lavico, scanalate e con piedistalli lievemente aperti sul piano di facciata, che sorreggono le spalle di un timpano curvilineo spezzato al centro per racchiudere un’edicola, aperta sul fronte anteriore e protetta da un’inquadratura architettonica finemente scolpita nella medesima pietra lavica del portale e contenente il busto di marmo bianco della Madonna col Bambino. L’opera è stata realizzata dagli scultori, padre e figlio, messinesi Antonino e Domenico Amato, datata 1734 come si evince alla base con una scritta: << Totus lapideus prospectus sumptibus Sac. Ab. D. Pietri M.æ Piccione elaboratus: anno Domini MDCCXXXIV >>. La porta centrale è stata sostituita dall’antica in legno scolpita con un opera d’arte con pannelli in bronzo, inaugurata dall’Arcivescovo Metropolita di Catania, Monsignor Salvatore Gristina il 15 luglio 2006; l’opera è dello scultore biancavillese Salvatore Mazzone. Internamente dal 2017 è stata riccamente ornata da stucchi, decorazioni pittoriche in oro zecchino su progetto di Giuseppe Santangelo, messa in posa di Alfio Battiato e pitture di Vincenzo Valastro di Adrano. Campeggia la scritta "B.V.Mariae Elemosynae", lo stemma pontificio e monogramma mariano ricco di festoni, un cartiglio retto da angeli con su scritto "In aeternum Misericordia Eius". Le porte laterali presentono bussole a vetrate decorate sormontati da stucchi e motivi con a destra la scritta latina "Benedictum nomen Mariae" e a sinistra "Benedictum nomen Iesu". Le porte laterali di sinistra e di destra, meno vistose per dimensioni e ricchezza ornamentale esternamente, hanno una semplice incorniciatura sormontata da timpani compositi in pietra lavica. Come quella centrale, sono state sostituite le antiche in legno, con pannelli bronzei su progetto di Giuseppe Santangelo, con bassorilievi ad opera del biancavillese Nino Distefano, inaugurate il 24 giugno dell’Anno Giubilare del 2000 dall’Arcivescovo Metropolita di Catania, Monsignor Luigi Bommarito. Sovrastanti in asse ai tre portali si trovano altrettante finestre per l’illuminazione longitudinale delle corrispondenti navate. Esso sono protette da vetro colorato a forma di croce sulla cui struttura metallica è fissata ciascuna delle iniziali di denominazione della chiesa S. M. E. (Santa Maria Elemosina) collocate sul finire degli anni ‘50. Alla sommità della finestra centrale si trova una nicchia contenente il mezzo busto di Gesù Redentore. Alla base della doppia voluta che raccorda il cornicione del primo ordine col timpano vi sono due statue: a destra quella di Santa Caterina d’Alessandria, alla quale era dedicata dapprima la chiesa; a sinistra quella di San Placido, patrono di Biancavilla. Sul medesimo livello ed in corrispondenza del campanile si trovano le statue di San Zenone, proto-patrono della città e di San Giuseppe, patrono della chiesa Universale. Le statue sono opere di Salvatore Grimaldi, realizzate contemporaneamente al prospetto principale (1900), in pietra calcarea scolpita.

 

 

 

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